Le malattie o i disturbi mentali non sono un tabù.

​Scrivo alle 5 di notte perché soffro di insonnia ultimamente, nonostante mille farmaci, e volevo sfruttare questo tempo per parlare di una tematica che a me sta molto a cuore, ovvero le malattie o disturbi mentali. 

Per malattia mentale si intende una patologia riconosciuta come malattia esattamente come un diabete. Le malattie mentali sono ad esempio il bipolarismo (che si divide in ciclotimico, tipo 2 e tipo 1), schizofrenia, disturbo dissociativo, depressione maggiore o unipolare, ADHD, disturbo del comportamento alimentare e disturbi psicotici. Spesso sono genetiche e tutte dipendono da una carenza o un danno al sistema nervoso e nella maggior parte dei casi vengono fuori con dei  traumi subiti. 

Poi ci sono i disturbi di personalità che sono molteplici:  borderline, schizoide, ossessivo compulsivo, istrionico, disturbo d’ansia, disturbi antisociale narcisistico etc.

Questo è un elenco molto semplificato di quelle che possono essere considerate malattie mentali. 

Le prime hanno quasi sempre una componente genetica mentre le altre possono averla ma spesso sono scatenate da traumi e basta.

Chi soffre di queste malattie si interfaccia con una società che non può capirli. Spesso anzi vengono giudicati come esagerati e molti sintomi vengono addirittura sottovalutati.

Per chi vive in una società come questa e ha queste patologie non sa mai come interfacciarsi con le persone perché parlarne apertamente a volte scatena un senso di giudizio collettivo.

Purtroppo queste patologie influenzano (a volte di più a volte di meno) la vita quotidiana delle persone che ne soffrono, che vivono una vita doppiamente faticosa rispetto agli altri, perché non solo hanno i normali problemi ma in più hanno la malattia o il disturbo che a seconda di come si manifesta rende difficile vivere.

Vi faccio due esempi casuali: 

Dire a una persona depressa “ ma dai la vita è bella esci a fare una passeggiata che sarà mai” é la peggior cosa che una persona con questa patologia si possa sentir dire perché non è che non voglia uscire semplicemente non ci riesce perché è malato e magari si scatena in lui anche un forte senso di colpa.

Dire a una ragazza in fase maniacale che è esagerata fa solo scattare la rabbia e la frustrazione perché credetemi se potessimo evitare di fare certe cose lo faremo volentieri.

Bisogna capire che non siamo tutti uguali. Chi ha queste patologie ha bisogno di aiuto e se non riesce a fare le cose che vorrebbe non dovrebbe mai sentirsi in colpa o giudicata per non essere “abbastanza forte” o “abbastanza brava”.

Sono patologie estremamente complesse che a volte nemmeno gli specialisti riescono ha curare o aiutare.

Questo discorso un po’ caotico che volevo fare serviva per far capire che a volte invece di giudicare sarebbe meglio guardare la situazione in cui si trova la persona e aiutarla anche con parole semplici.

Chi ne soffre non dovrebbe mai sentirsi in colpa per quello che ha fatto in un momento di non lucidità o sentirsi obbligato a fare le cose che riesce a fare, perché a volte è anche fisicamente impossibile farle.

Se l’argomento vi interessa sarei contenta di approfondirlo, soprattutto per alcune patologie molto pesanti come il bipolarismo, il disturbo dissociativo o la schizofrenia.

In ogni caso prima  di giudicare o parlare fate caso alla persona, a come si sente in quel momento, come la vedete, se notate in lei dei cambiamenti.

 Queste patologie sono davvero subdole e difficili da capire per chi non le vive, però qualcosa si può fare, non giudicare ed osservare potrebbe essere una delle prime cose da fare come aiuto per chi sta attraversando questi momenti.

Se qualcuno di voi soffre di queste patologie io come sempre resto aperta all’ascolto e al dialogo, perché le malattie mentali non sono un tabù e nessuno mai si dovrebbe sentire sbagliato ad averle o strano o fuori luogo.

Bisogna provare ad essere tutti più comprensivi. 

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