La felicità degli ingenui
Prendiamo due persone distinte:
Emilia ed Enea.
Emilia ha un disturbo bipolare di tipo II e un disturbo borderline.
Enea è un individuo con la sua storia alle spalle ma non ha nessuna malattia.
Emilia studia, lavora, cerca di fare di tutto per stare bene, va ai gruppi psicoterapeutici, va in seduta una volta alla settimana e una ogni due dalla psichiatra. Si imbottisce di farmaci per gestire l’ipomania e la conseguente depressione maggiore.
Enea lavora e fa la sua vita in tranquillità; parla di Emilia come una matta, come una persona che fa cose stupide, una “fuori di testa”.
Senz’altro Emilia é fuori dagli schemi rispetto agli altri e fa cose che altre persone non farebbero, però ci prova, lotta contro la sua malattia e non si arrende ad essa.
Enea però continua a dire a tutti che Emilia é un soggetto pericoloso da lasciar perdere, così che gli altri iniziano a giudicarla fino a portarla allo stremo delle sue forze.
E qui può andare in due modi:
- Emilia cancella queste voci dalla testa e continua a lottare.
- Emilia si lascia travolgere dalle voci fino a non farcela più.
Oggi una persona che mi sta nel cuore mi ha detto “ devi dimostrare sempre di stare bene e di essere felice, perché così facendo le persone non possono scalfirti, perché purtroppo il mondo è pieno di gente cattiva”.
E questo è un grandissimo insegnamento. Non solo per Emilia ma per tutti. Non fatevi scalfire da nessuno, lottate in silenzio e fate rumore solamente per dimostrare la vostra felicità.

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